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VERBANIA – 15.08.2018 – Riccardo Morandi

ha lasciato la sua firma anche nel Vco. Il viadotto crollato ieri mattina a Genova porta il nome di uno dei più importanti e prolifici ingegneri civili del XX secolo. L’ingegner Morandi, nato a Roma nel 1902 e morto nella capitale il giorno di Natale del 1989, sul finire della sua carriera ha progettato il viadotto Stronetta, l’ultimo tratto in rilevato dell’A26 Voltri-Sempione, la lunga rampa che, dopo la galleria di Feriolo, scende, compiendo una curva verso sinistra, verso il Piano Grande e Gravellona Toce, capolinea dell’autostrada inaugurata nel 1995. Il disegno originale Morandi lo predispose nel 1984, cinque anni prima della sua morte. I lavori furono portati a termine nel 1990 e si concretizzarono nella realizzazione di un ponte lungo 1.117 metri, sorretto da coppie di piloni, posti a intervalli regolari ciascuna delle quali sorregge due corsie, che hanno una forma particolare: un cavalletto con quattro gambe. Morandi viene ricordato come un pioniere e un innovatore nell’utilizzo del cemento armato precompresso, tecnica di cui registrò nel secondo dopoguerra un brevetto. Nella sua lunga carriera, che l’ha visto anche come docente universitario, ha progetto e insegnato nel mondo, progettando viadotti in Africa, in Venezuela, Svezia, Libia, Euador, Colombia e in Canada. In Egitto co-firmò il progetto, mai realizzato, per lo spostamento e l’elevazione dei templi di Abu Simbel. In Italia sono suoi i principali viadotti autostradali e non degli anni ’50, ’60 e ’70.

 

 

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