VERBANIA – 14.08.2018 – Ha pagato disponendo
un bonifico on-line ma, a sua insaputa, i soldi non sono finiti al fornitore, ma a una banda di truffatori romeni che s’è così intascata 30.000 euro. È da manuale del crimine la frode informatica che nelle scorse settimane ha colpito un amministratore di condominio del Vco, rimasto vittima dell’inganno architettato da esperti informatici. Il sistema è quello del cosiddetto “man in the middle”. Tra le controparti che devono effettuare un pagamento – nel caso di specie l’amministratore e un’impresa che aveva effettuato alcuni lavori in un condominio – si insinua, hackerando la casella di posta elettronica dell’uno o dell’altro, un terzo uomo, che preleva la fattura originale, la modifica sostituendo al codice Iban corretto uno riconducibile a un conto da lui controllato, e attende che arrivi il denaro. Così è accaduto. L’amministratore, ricevuta per posta elettronica la fattura, l’ha saldata pensando di aver concluso la transazione. Qualche giorno dopo il fornitore l’ha contattato chiedendo il motivo del mancato pagamento. È approfondendo l’operazione bancaria – la fattura originale, nel frattempo, era stata ripristinata nel messaggio in posta elettronica – che s’è scoperto l’inganno. I soldi, anziché finire sul conto d’una filiale bancaria del Cusio, sono stati accreditati sul conto milanese aperto presso il Credem da sconosciuti, che tali non sono però rimasti a lungo grazie all’operato dei carabinieri.
I militari sono stati chiamati da un impiegato di banca del Padovano che s’è insospettito quando si sono presentati da lui, come clienti, alcuni romeni intenzionati ad aprire più conti correnti. I sospetti erano fondati perché i tre – due uomini di 21 e 32 anni e una donna di 26 – stavano utilizzando documenti falsi. I carabinieri li hanno arrestati e dalla perquisizione domiciliare sono emersi indizi che li riconducono ad altre truffe, compresa quella messa a segno nel Vco. Anche se la giustizia farà il suo corso, difficilmente l’amministratore riceverà il denaro sottratto, che nel frattempo era già stato fatto sparire.


