
TORINO – 05.08.2018 – All’asilo anche se non vaccinati,
almeno per il prossimo anno scolastico, Piemonte permettendo. Con l’inserimento di un emendamento nel decreto Milleprororghe, il governo Conte ha fatto slittare di un anno l’obbligo, per i genitori che iscrivono i figli alla scuola materna, di presentare il certificato vaccinale pena l’esclusione dalla materna. La notizia, che fa felice il fronte no-vax, non piace alle Regioni, e in particolare al Piemonte, il cui assessore competente, Antonio Saitta, tira le fila della Conferenza Stato-Regioni. In queste ore Saitta ha ventilato il varo di una legge regionale ad hoc sui vaccini, che intervenga in una materia –la sanità– che è di competenza regionale ma che finora ha visto agire in prima persona il governo. E non solo quello attuale giallo-verde composto da Lega Nord e M5S. L’introduzione dei vaccini obbligatori a scuola è stata voluta da Beatrice Lorenzin, ministro della Salute negli esecutivi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni. Le direttive romane sono state recepite dalle realtà locali, che si sono adeguate. Il Piemonte, in questo senso, è arrivato a vaccinare oltre il 95% della popolazione scolastica, risultando una delle Regioni con il maggior tasso di copertura; e la sua legge, che pure era in fase di elaborazione, è stata rinviata quando s’è mosso il ministero. Ora, visti gli attriti con il governo e la diversità di vedute sul tema vaccini, potrebbe rispolverarla.


