VERBANIA - 25-4-2024 -- Un 25 Aprile particolarmente affollato sul lungolago di Intra. E partecipato da tanti giovani, anche da coloro (una decina di studenti), che hanno voluto portare con sé le bandiere della Palestina, accomunando la Liberazione ad un no alle guerre.
Interrotta da un applauso il sindaco Silvia Marchionini nel suo ultimo intervento con la fascia tricolore: "Il 25 Aprile è una ricorrenza identitaria per ogni italiano che oggi afferma, senza timore, di essere antifascista", ha detto suscitando l'approvazione della platea. E se per il Presidente della Provincia Alessandro Lana, in questa giornata va recuperato un senso di festa che deve accomunare tutti; il prefetto Michele Formiglio ha ribadito la necessità di coltivare la memoria nei giovani, poiché "i valori e i meriti della Resistenza nel far recuperare la libertà e l'indipendenza agli italiani restano incancellabili". Legato all'oggi e alle guerre in atto, l'intervento della vice presidente di Anpi provinciale Luisa Mazzetti.
L'orazione ufficiale è stata affidata allo storico ticinese Raphael Rues, la sua è stata una breve ricostruzione storica cominciata con un anno emblematico: quel 1924 che già vide tanti italiani passare la frontiera con la Svizzera "per salvarsi la pelle". Ha ricordato poi come, dopo il 25 luglio (la caduta del fascismo ndr) e durante la stessa Repubblica partigiana dell'Ossola, nessun fascista venne ucciso. "Dopo il 25 Aprile sì, vi furono fatti di sangue - ha ricordato lo storico - eventi che toccano località come Unchio, Cambiasca, il ponte del Plusc dove vengono effettivamente uccisi fascisti. Se si guarda alle loro generalità, se si guarda a chi fossero, si scopre però che erano persone implicate in altri crimini precedentemente". Ma ma il sacrifico della popolazione locale, ha concluso Rues è in quei mille nomi iscritti sulle lapidi di Fondotoce, cui ne vanno aggiunti altre centinaia tra quelli che vennero deportati e vi morirono. "Perchè la storia è un dado a sei facce, mi auguro che le nuove generazioni di storici possano guardarle tutte".


